Scrive Simona (nome di fantasia), 42 anni: “Vorrei chiedere un consiglio da mamma separata che sta vivendo per la prima volta il periodo natalizio dopo la separazione. Mio figlio Andrea ha 6 anni e credo stia soffrendo molto in questi giorni. So che avrebbe voluto festeggiare il Natale con la famiglia riunita, invece io e il padre abbiamo deciso di fare festeggiamenti separati. Andrea ha trascorso Natale con me, il mio compagno e i nonni materni, e per Santo Stefano è stato col padre, la sua compagna e i nonni paterni. Gli accordi sono che resterà con me fino a Capodanno, mentre starà con suo padre i primi giorni di gennaio.
Da genitori abbiamo preso questa decisione in buona fede. Volevamo evitare l’ipocrisia di riunirci di nuovo solo per il pranzo di Natale, e non volevamo dare ad Andrea la falsa speranza che io e suo padre potessimo tornare insieme. Ora temo di aver fatto la scelta sbagliata, perché nei giorni di festa ho visto lo sguardo triste e deluso di mio figlio, e da madre questo mi ha distrutta. Inizio a pensare di essere stata egoista e di non aver pensato al suo bene. Ma poi cerco di giustificarmi pensando che la nostra quotidianità ormai è così, e non voglio confondere Andrea, soprattutto ora che io e suo padre abbiamo nuove relazioni.
Cerco un suggerimento per rimediare a questa situazione ed eventualmente organizzare meglio il prossimo Natale, chiedo consiglio alla psicologa, grazie”.
Scrive Roberto (nome di fantasia), 21 anni: “Vivere con i miei genitori sta diventando sempre più difficile. Il problema è che mi trattano come mio fratello tredicenne. Non capiscono che ho 21 anni. Vogliono controllare tutto quello che faccio, con chi esco, dove vado, a che ora torno a casa, se ritardo apriti cielo. La convivenza forzata in famiglia è decisamente difficile ora che è estate perché passiamo molto più tempo insieme e le tensioni aumentano. Qualche giorno fa mi hanno detto di aver prenotato una vacanza di una settimana per tutta la famiglia, me compreso. Senza nemmeno consultarmi, me l’hanno detto a cose già fatte. Questo mi ha fatto arrabbiare moltissimo e abbiamo litigato pesantemente. Alla fine mi hanno detto che sono obbligato ad andare perché dobbiamo stare in famiglia tutti insieme.
Come posso far capire ai miei genitori che devono lasciarmi il mio spazio, che ora sono un adulto e devono trattarmi come tale?”
Scrive Federica (nome di fantasia), 26 anni: “Gentile psicologa, approfitto della disponibilità del giornale per fare una domanda. Ho scoperto da poco che il mio ragazzo, con cui stavo insieme da quasi un anno, mi ha tenuta all’oscuro di un particolare non trascurabile: sta da cinque anni con un’altra ragazza, che vive fuori città. Parlandone, è emerso che oltre a lei ci sono state (e probabilmente ci sono ancora) tante altre ragazze, con cui lui è stato in maniera più o meno seria, durante tutti i mesi della nostra frequentazione, ora conclusa per evidenti motivi.
La mia domanda è: perché una persona apparentemente felice fa così? Perché tutti questi tradimenti? Come mai ha sentito la necessità di trovare non una sola amante, ma molte?”
Scrive Claudia (nome di fantasia), 32 anni: “So che si tratta di una domanda sciocca, ma vorrei sapere se esiste qualche risposta che può aiutarmi a superare questo momento così difficile… Come dimenticare una persona amata? Fino a un mese fa ero felicemente fidanzata, e ora non so come è finito tutto. Mi ha detto che ha bisogno di stare da solo, che non è pronto per la vita di coppia che desidero. Eppure era lui stesso a parlare di matrimonio e di figli!
Credevo fosse l’uomo della mia vita, e invece in pochi giorni la nostra storia di 3 anni è svanita nel nulla. Ho provato a ricontattarlo ma non ne vuole più sapere. Non faccio che pensare a lui, ne sono come ossessionata. Mi sento in trappola, non ho più il mio amore, e non riesco a riprendere in mano la mia vita da sola. Come posso dimenticarmi di lui e non stare più così male?”