I buoni propositi aiutano ad attivare le energie per migliorare la qualità della vita, ma spesso si tratta di un entusiasmo che dura poche settimane, generando frustrazione e sensi di colpa. Esistono però alcune strategie per aumentare notevolmente le probabilità di realizzare i cambiamenti desiderati: scopriamo quali sono.
La consapevolezza delle emozioni è un fattore protettivo per il benessere psicologico di bambini e adolescenti. La letteratura scientifica evidenzia infatti un legame tra una scarsa consapevolezza delle emozioni e lo sviluppo di sintomi come ansia e depressione. Questo ha importanti implicazioni per i programmi di prevenzione rivolti a bambini e adolescenti sul tema delle emozioni.
Scrive Antonio (nome di fantasia), 48 anni: “Io e la mia famiglia siamo rientrati da poco in città, dopo aver passato le vacanze dai parenti in Puglia. Dopo così tanto tempo siamo tutti sconvolti all’idea di non vedere più il mare dalla finestra. Io e mia moglie adoriamo viaggiare e conoscere posti nuovi, ed ora si fa sentire la pesantezza di tornare qui e riprendere il lavoro a pieno ritmo. I nostri due figli riprenderanno tra poco le scuole superiori, ma sentono la mancanza dei loro cugini e amici che vedono ogni estate. In più devono ufficialmente riprendere i libri e studiare per tutto l’anno.
So che il rientro è sempre pesante per tutti, ma noi non siamo andati semplicemente in vacanza. In Puglia abbiamo una parte della nostra vita che adoriamo e che è completamente diversa da quella che viviamo qui per il resto dell’anno. Già aspettiamo con ansia la prossima estate, ma fino ad allora dobbiamo rimanere in città a svolgere i nostri doveri. Esiste qualche modo per riprendere in fretta i ritmi lavorativi e dimenticare un po’ l’atmosfera da vacanza che ci fa tanto sospirare?”
Scrive Roberto (nome di fantasia), 21 anni: “Vivere con i miei genitori sta diventando sempre più difficile. Il problema è che mi trattano come mio fratello tredicenne. Non capiscono che ho 21 anni. Vogliono controllare tutto quello che faccio, con chi esco, dove vado, a che ora torno a casa, se ritardo apriti cielo. La convivenza forzata in famiglia è decisamente difficile ora che è estate perché passiamo molto più tempo insieme e le tensioni aumentano. Qualche giorno fa mi hanno detto di aver prenotato una vacanza di una settimana per tutta la famiglia, me compreso. Senza nemmeno consultarmi, me l’hanno detto a cose già fatte. Questo mi ha fatto arrabbiare moltissimo e abbiamo litigato pesantemente. Alla fine mi hanno detto che sono obbligato ad andare perché dobbiamo stare in famiglia tutti insieme.
Come posso far capire ai miei genitori che devono lasciarmi il mio spazio, che ora sono un adulto e devono trattarmi come tale?”
Scrive Viviana (nome di fantasia), 30 anni: “Tra pochi giorni partirò per il mare con un gruppo di amici, ma il mio entusiasmo per le ferie è frenato dal disagio per la prova costume. Non sono in forma, temo di sentirmi addosso lo sguardo di tutti, amici e non. In più so già che sfigurerò di fianco a due mie amiche che hanno un fisico perfetto anche dopo essere diventate mamme, mentre io non ho scuse. Conosco i miei pregi e difetti fisici e con gli anni ho imparato a valorizzarmi, ma il costume non lascia scampo, e temo molto il confronto con gli altri.
So che i miei pensieri negativi sono eccessivi, ma ci sono e non posso fingere il contrario. Per questo mi rimprovero, perché vorrei semplicemente godermi le meritate vacanze e stare bene con gli amici senza preoccuparmi troppo di che cosa pensano gli altri delle mie forme. Come posso liberare la mente e stare in spiaggia in compagnia senza sentirmi a disagio sotto lo sguardo degli altri?“.
Scrive Daniele (nome di fantasia), 18 anni: “Sto vivendo l’incubo dell’esame di maturità. Incubo nel vero senso della parola, mi sono già sognato di trovarmi di fronte alla commissione e fare scena muta. Ammetto di non essere esattamente lo studente modello, i professori mi hanno sempre rimproverato di non dedicarmi abbastanza allo studio. Sinceramente non ho mai puntato a qualcosa di più della sufficienza, preferendo decisamente dedicare il mio tempo ad altro. Ora però l’ansia da maturità si fa sentire, la mole di materiale da ricordare è immensa, e non posso certo recuperare in questi giorni tutto quello che non ho fatto durante l’intero anno.
C’è qualche metodo più efficace di altri per prepararsi al meglio agli esami? Meglio se studio da solo o se mi trovo con altri compagni? E come evito di farmi prendere dal panico e fare scena muta come nel mio incubo? Grazie”.