I buoni propositi aiutano ad attivare le energie per migliorare la qualità della vita, ma spesso si tratta di un entusiasmo che dura poche settimane, generando frustrazione e sensi di colpa. Esistono però alcune strategie per aumentare notevolmente le probabilità di realizzare i cambiamenti desiderati: scopriamo quali sono.
Scrive Giada (nome di fantasia), 33 anni: “Inizio a preoccuparmi seriamente per mio figlio Giacomo (nome di fantasia) di 6 anni, perché da quasi un anno ha un amico immaginario con cui interagisce quotidianamente. Mi è stato detto che è solo una fase passeggera e che non c’è da preoccuparsi visto che gioca anche con i compagni reali. Però sentirlo parlare da solo nella sua stanza la sera prima di addormentarsi mi inquieta parecchio. A volte mi sembra che si perda nel suo mondo anche quando siamo in macchina, e se gli chiedo a che cosa sta pensando risponde “a niente”, ma qualche minuto dopo ammette di aver parlato con il suo amico immaginario usando la forza del pensiero. Quando succede sono davvero in imbarazzo e non so come comportarmi. Da mamma che cosa posso fare? Dovrei portarlo da uno psicologo?“.
Scrive Lorenzo (nome di fantasia), 36 anni: “Questo periodo è molto duro per me e la mia compagna. Quasi tutti i nostri amici sono in partenza per le vacanze, c’è chi è già stato via e riesce a ripartire. Sui social vediamo continuamente foto di grandi e piccole fughe estive. Per noi questo è piuttosto pesante, perché siamo precari e non possiamo permetterci di viaggiare come vorremmo.
Ora stiamo cercando di organizzare una piccola vacanza low-cost, ma questo è più stressante che piacevole perché dobbiamo calcolare anche le più piccole spese. Per me è assurdo vivere male un momento di stacco che dovrebbe rilassarci. Vista la situazione rischiamo di tornare dal viaggio più stressati di prima, quindi siamo in dubbio se partire davvero o rinunciare e restare a casa. Questa idea non ci entusiasma ma di certo ci farebbe risparmiare soldi e stress per organizzare tutto.
Che cosa suggerisce la psicologa?”
Scrive Viviana (nome di fantasia), 30 anni: “Tra pochi giorni partirò per il mare con un gruppo di amici, ma il mio entusiasmo per le ferie è frenato dal disagio per la prova costume. Non sono in forma, temo di sentirmi addosso lo sguardo di tutti, amici e non. In più so già che sfigurerò di fianco a due mie amiche che hanno un fisico perfetto anche dopo essere diventate mamme, mentre io non ho scuse. Conosco i miei pregi e difetti fisici e con gli anni ho imparato a valorizzarmi, ma il costume non lascia scampo, e temo molto il confronto con gli altri.
So che i miei pensieri negativi sono eccessivi, ma ci sono e non posso fingere il contrario. Per questo mi rimprovero, perché vorrei semplicemente godermi le meritate vacanze e stare bene con gli amici senza preoccuparmi troppo di che cosa pensano gli altri delle mie forme. Come posso liberare la mente e stare in spiaggia in compagnia senza sentirmi a disagio sotto lo sguardo degli altri?“.
Scrive Daniele (nome di fantasia), 18 anni: “Sto vivendo l’incubo dell’esame di maturità. Incubo nel vero senso della parola, mi sono già sognato di trovarmi di fronte alla commissione e fare scena muta. Ammetto di non essere esattamente lo studente modello, i professori mi hanno sempre rimproverato di non dedicarmi abbastanza allo studio. Sinceramente non ho mai puntato a qualcosa di più della sufficienza, preferendo decisamente dedicare il mio tempo ad altro. Ora però l’ansia da maturità si fa sentire, la mole di materiale da ricordare è immensa, e non posso certo recuperare in questi giorni tutto quello che non ho fatto durante l’intero anno.
C’è qualche metodo più efficace di altri per prepararsi al meglio agli esami? Meglio se studio da solo o se mi trovo con altri compagni? E come evito di farmi prendere dal panico e fare scena muta come nel mio incubo? Grazie”.
Scrive Claudia (nome di fantasia), 32 anni: “So che si tratta di una domanda sciocca, ma vorrei sapere se esiste qualche risposta che può aiutarmi a superare questo momento così difficile… Come dimenticare una persona amata? Fino a un mese fa ero felicemente fidanzata, e ora non so come è finito tutto. Mi ha detto che ha bisogno di stare da solo, che non è pronto per la vita di coppia che desidero. Eppure era lui stesso a parlare di matrimonio e di figli!
Credevo fosse l’uomo della mia vita, e invece in pochi giorni la nostra storia di 3 anni è svanita nel nulla. Ho provato a ricontattarlo ma non ne vuole più sapere. Non faccio che pensare a lui, ne sono come ossessionata. Mi sento in trappola, non ho più il mio amore, e non riesco a riprendere in mano la mia vita da sola. Come posso dimenticarmi di lui e non stare più così male?”